GEORG W. GRODDECK

VITA & PENSIERO
Georg Walter Groddeck (1866- 1934) era arrivato alla psicoanalisi per vie traverse e aveva formulato delle ipotesi sulll’Es che entusiasmarono lo stesso Freud. Medico, fisioterapista, ma soprattutto uomo di grande creazione e di intuito, ancor oggi non trova il consenso che merita. Egli si definì analista selvaggio, perché non volle seguire alcuna scuola, anche quando Freud così rispose ad una sua lettera:

Le faccio un grosso favore se la respingo da me, là dove gli Adler, gli Jung e gli altri. Ma non posso farlo, io devo avanzare le mie pretese su di lei, devo affermare che lei è uno splendido analista, il quale ha afferrato irrevocabilmente la sostanza della questione. Se riconosce che il transfert e la resistenza sono la chiave di volta del trattamento, appartiene ormai, senza rimedio, alla nostra schiera.

Per Groddeck l’inconscio non parla soltanto in sogno, si esprime anche per mezzo di un gesto, nel corrugarsi della fronte, nel battere del cuore. Ogni sintomo è un simbolo, un messaggio di un malessere più profondo che dovrebbe essere tradotto e portato alla coscienza.
L’Es ha un linguaggio di cui Groddeck conosce buona parte del dizionario: un linguaggio simbolico, antico, universale che esprime sia la lesione cutanea, sia il cancro, sia la guarigione. Con pieno diritto Groddeck può essere inteso come il padre della psicosomatica moderna.
Nel 1920 fece parte della Società Berlinese di Psicoanalisi.
Nel 1923 pubblicò Il libro dell’Es.
Con questo libro Groddeck ci inizia ad una psicoanalisi a volte ingenua, spesso penetrante, usando nell’eplorazione della psiche e dei suoi moventi inconsci più le abilità del romanziere che l’armamentario del tecnico del controllo sociale. Tuttavia amò autodefinirsi psicoanalista selvaggio: attributo che allude al suo carattere veramente originale e stimolante, ma che non lo colloca fra quegli analisti che vivono di improvvisazione.
Scrisse nella sua breve biografia:

Mi ci sono voluti molti anni prima di arrivare a dire, scrivendo, tutto ciò che prendo sul serio.

Nel 1923 si accinse alla traduzione delle opere di Freud in svedese.
Nel 1926 iniziò a scrivere le sue memorie che rimasero incompiute.

Guai al mondo se la donna diventa sapiente... Solo la donna ci insegnò ad amare. La radice della vita affonda in lei. La donna è come l’albero che è tutt’uno con il frutto. L’amore della madre è principio e fine di ogni amore.

Così esprime il suo concetto sulla donna che considera ‘la signora della civiltà’.
Per Groddeck l’uomo ‘fu creato animale da preda. Robusto, bello di membra, avido di sangue e ardente in amore generò il suo mondo, il mondo maschile. Il suo compito è finito, l’uomo va tramontando, ma la donna è eterna. Il futuro è della donna. Datele autocoscienza.
Eppure questo Groddeck così astruso fu un ottimo medico, nel senso completo della parola, e mise per iscritto le sue idee sulla malattia, sulla cura in un prezioso libro, Nasamecu, ossia Natura sanat, medicus curat.

Il compito del medico non è di guarire il malato, ma di curarlo, di spianare la strada alla natura, affinchè essa lo possa guarire. Ora, nella malattia succede proprio quel che capita alla pietra che cade in acqua: intorno ad essa si formano dei circoli che si estendono.
Analogamente avviene nell’uomo malato: una lesione localizzata provoca tanti cerchi; sono questi cerchi che si possono curare...

Groddeck dopo l’investitura ufficiale da Freud è riconosciuto, ancor oggi, come uno dei fondatori della moderna medicina psicosomatica.

[Per gentile concessione di Meta il Benessere (Centro Studi Coppia)]

-- Il libro dell’Es: lettere di psicoanalisi a un'amica [1923], Adelphi, Milano, 1980

-- Lo scrutatore di anime, Bompiani, Milano, 1985

-- La natura guarisce, il medico cura. La scporta della psicosomatica, Celuc, Milano, 1986

-- Questione di donna, TEA, 1995

-- Satanarium, Il Saggiatore, Milano, 1996

-- Il teatro di Ibsen: tragedie e commedie, Guida, Napoli, 1985

-- Il pastore di Langewiesche, Studio Tesi, Pordenone, 1990

Sigmund Freud - Georg Groddeck, Carteggio Freud-Groddeck, Adelphi, Milano, 1979

Sandor Ferenczi - Georg Groddeck, Corrispondenza 1921-1933, Astrolabio, Roma, 1985


Martynkewics, Georg Groddeck una vita, Il Saggiatore, Milano, 2005

Carl M. Grossman - Sylvia Grossman, Groddeck: l'analista selvaggio, Tattilo, Roma, 1973


Groddeck/Infocuore
Breve scheda su Groddeck.

Groddeck/M-WW
Pagina dedicata a Groddeck.

Groddeck/Analisis-com
Articolo on line: Vann Spruiell, "Groddeck's Children".

Groddeck/Psiconet
Biografia di Groddeck.

Groddeck/Baden Baden
Breve scheda su Groddeck.